Pi greco day: Giornata Internazionale della Matematica

Pi greco il numero che cambiò il destino del mondo è italiano e prende il nome da Pitagora.

 

Oggi 14/03, o 03/14 se preferiamo la versione anglosassone, è il Pi greco day, ricorrenza istituita nel 1988 a San Francisco, su idea del fisico americano Larry Shaw, per celebrare la costante matematica che ha circa quattromila anni e che è stata definita con esattezza dal geniale matematico siculo, Archimede.

Fu Archimede di Siracusa, il più grande e moderno matematico dell’antichità, figlio di una delle più ricche polis del Mediterraneo, a scoprire l’esatta cifra del Pi greco quale risultato del rapporto tra il perimetro del cerchio ed il suo diametro pari approssimativamente a 3,14 (o π) un numero formidabile, il più importante della scienza. Per dare un’idea della sua importanza, in architettura senza il Pi greco non sarebbe possibile realizzare cupole,  tunnel così come calcolare esattamente quanto materiale serva per costruirli.

In fisica, statistica e astronomia, Copernico e Galileo, lo utilizzarono per calcolare le infinte distanze tra i Pianeti.

Il Pi greco fa parte, anche, di noi, del nostro corpo: dalla forma ad elica del nostro DNA alla distanza che separa l’ombelico e la punta della testa, è parte integrante anche della natura: come l’arcobaleno o le spirali delle conchiglie marine, e molto altro ancora.

Dal 2019 il Pi greco day è diventato la Giornata Internazionale della Matematica, voluta per commemorare un altro genio dell’umanità, Albert Einesten, nato proprio il 14 marzo, semplici coincidenze (?) chissà.

E se di grandi geni della matematica e della scienza si parla non poteva mancare il contributo del nostro caro Pitagora che, con le due prime lettere del nome (Pi) e grazie all’intuizione del matematico gallese William Jones, diede il nome al numero più famoso al mondo.

I matematici di tutto il mondo quindi uniti simbolicamente in una grande festa, così come gli ingegneri di Omnia é che con la matematica e il Pi greco hanno a che fare quotidianamente ammaliati come tutti dalla bellezza della scienza e dalla conquista dell’ignoto che si rende ai nostri occhi misteriosamente affascinante.

 

Di Francesca Russo