Riciclo Rifiuti: è l’Italia il Paese più virtuoso

Potremmo essere in ritardo su molte cose, ma in materia di riciclo rifiuti, l’Italia corre più veloce degli altri Stati.

Lo sostiene l’Eurostat che, nella classifica Ue, riconosce al nostro Stato la capacità di riuscire a riciclare il 79% degli scarti industriali e urbani. Il doppio rispetto alla media europea e a una certa distanza da Francia (56%), Regno Unito (50%) e Germania (43%). Un primato non da poco che consente, al nostro bel Paese, di risparmiare fino a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e 60 milioni di CO2: in pratica il 14,8% delle emissioni nocive per il clima.

La città più virtuosa? Milano, che, insieme all’europea Vienna, si colloca tra le eccellenze della raccolta differenziata, mentre tra i settori a basso spreco c’è l’industria del legno arredo: circa il 93% dei pannelli truciolati prodotti in Italia è fatto di legno riciclato. Non solo, anche la nostra agricoltura è diventata, nell’ultimo decennio, la più “green” d’Europa: dal 2011 abbiamo dato un taglio del 20% all’uso di pesticidi. Mentre Francia e Germania vivono il trend opposto.

L’inizio di una nuova Era, insomma, accelerata dall’avvento della pandemia che ha costretto, anche gli ultimi della filiera, ad adeguarsi con prodotti e tecnologie “green”. Se – infatti – da un lato la pandemia ha messo a dura prova tutte le imprese, dall’altro ha dato vita ad un business più sostenibile, basato su investimenti in ricerca e sviluppo, sul riciclo di rifiuti e sulle energie rinnovabili.

“Nonostante l’incertezza del quadro futuro – secondo quanto riporta La Repubblica – le imprese dimostrano di credere nella sostenibilità ambientale: quasi un quarto del totale (24%) conferma eco-investimenti per il periodo 2021-2023″. Inoltre “le imprese che hanno fatto investimenti connessi all’ambiente, dal riciclo, alla riduzione dell’uso delle materie prime, all’innovazione nei processi e nel prodotto, producono di più, esportano e generano più posti di lavoro, rendendosi più forti”.

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