Clima: livelli record di anidride carbonica nell’atmosfera

La Terra soffoca. Secondo il rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO), la concentrazione media di anidride carbonica nell’atmosfera, a livello globale, ha raggiunto nel 2015 la soglia storica delle 400 parti per milione. In passato questa soglia era stata raggiunta solo in alcuni punti del globo e per brevi periodi; a segnare una svolta negativa è invece la base media globale per tutto l’anno. L’incremento di anidride carbonica tra 2014 e 2015 è stato maggiore di quello dell’anno precedente e della media dei 10 anni precedenti. Tra il 1990 e il 2015 c’è stato un incremento del 37% nel forzante radiativo – l’effetto di riscaldamento sul nostro clima – per colpa di gas serra rimasti a lungo in atmosfera quali anidride carbonica, metano e biossido d’azoto a causa da attività industriali, agricole e domestiche. Bisogna poi aggiungere fenomeni che hanno aggravato la situazione, come il fenomeno climatico El Niño, i cui effetti si trascinano nel tempo: la siccità che si crea nelle zone tropicali diventa, infatti, un ostacolo alla capacità di assorbimento della CO2 da parte di foreste, vegetazioni, oceani.

L’anno più caldo

La concentrazione di CO2 in atmosfera è un forte indicatore dell’andamento del riscaldamento globale. Commentando l’allarme della WMO, Coldiretti ha infatti ricordato che “allo sforamento dei limiti di anidride carbonica ha fatto seguito un 2016 che si classifica come l’anno più caldo di sempre a livello mondiale” da 137 anni fa, quanto sono iniziate le rilevazioni. Per l’associazione la temperatura media registrata nei primi nove mesi dell’anno sulla superficie della terra e degli oceani, superiore di 0,89 gradi celsius rispetto alla media del ventesimo secolo, conferma della tendenza al surriscaldamento climatico contro il quale è stata firmato il 22 aprile scorso all’Onu lo storico accordo in occasione della giornata della Terra.

L’appello del WWF

“L’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha confermato che siamo entrati in una ‘nuova era per il clima’, con dati allarmanti sia sulla concentrazione di CO2 che sulle temperature. La politica non può fingere di occuparsene: se ne deve occupare davvero”. Così il Wwf, in una nota, lancia l’appello. “Il 4 novembre entrerà in vigore l’Accordo di Parigi, vorremmo che per quel giorno tutti fossero pronti – prosegue il comunicato -. Questo vuol dire dare l’avvio a un vero e proprio new deal, perché cominci l’Età del Sole, eliminando i combustibili fossili e puntando tutto sulle energie rinnovabili e l’efficienza energetica. Ci auguriamo che questa sfida venga colta da tutti, comunità, Paesi, Governi e mondo dell’economia”. “Il 3 novembre, alla vigilia dell’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi e della COP22 di Marrakech, il Wwf renderà noto un report sulle politiche nazionali necessarie per uscire dal primo combustibile fossile di cui possiamo fare a meno, il carbone – conclude la nota -: un Paese che non ha bisogno di questa fonte fossile, come il nostro, può diventare leader della transizione”