Sostenibilità in agricoltura: una scelta sulla quale puntare.

Cambiamento climatico e inquinamento sono solo alcune delle emergenze cui la società odierna è chiamata a porre rimedio. A queste si aggiungono la distribuzione equa delle risorse alimentari e la qualità della vita che sono i veri obiettivi dell’agricoltura sostenibile che fonda le sue radici sul rispetto dei diritti umani di chi opera nel settore ma anche sulla tutela delle risorse naturali, come l’acqua, la terra e la biodiversità, volta a garantire, in ottica futura, una programmazione finalizzata a dare risposte anche alle prossime generazioni.

La presenza dei gas serra nell’atmosfera, negli ultimi cento anni, è aumentata a dismisura, complice alcune pratiche scarsamente ecologiche in agricoltura che hanno contribuito per circa il 7% alle emissioni complessive derivanti, seppur in maniera indiretta (fertilizzanti di sintesi come pesticidi ed erbicidi , la trasformazione delle foreste in suoli agricoli, gli allevamenti intensivi).

Purtroppo il fenomeno della globalizzazione e il poco interesse dei singoli verso uno sviluppo sostenibile ha condotto negli anni a decisioni spesso discordanti sui vari obiettivi da raggiungere.

Per fortuna, nel tempo, l’attenzione su questi problemi è aumentata e si cerca di intervenire con determinazione. Lo sforzo è quello di aumentare l’agricoltura biologica, che utilizza soltanto fertilizzanti naturali, quella biodinamica che tende a preservare la naturalezza del terreno e dei suoi prodotti, la permacultura, gli ecovillaggi, l’agricoltura solidale.

Quello dell’agricoltura sostenibile è un tema molto dibattuto. Già nel 1992 il summit di Rio de Janeiro aveva reso noto quanto sviluppo economico e salvaguardia ambientale fossero dimensioni assolutamente coordinate nella vita dell’uomo.

Ed è per questo che ad oggi soprattutto a margine del G20 tenutosi lo scorso 30 e 31 ottobre a Roma ci si aspetta dalle istituzioni un impegno ancora più deciso nel definire veri e propri piani energetici a partire dal tipo di energia alternativa, dalla natura dei terreni destinati a tali attività, dalle materie prime da utilizzare per le agroenergie e la dimensione degli impianti da realizzare.

È necessario puntare sull’agricoltura sostenibile, ma come?

Uno studio realizzato dalla Regione Toscana (progetto SATREGAS), dimostra come sia possibile ridurre in modo significativo le emissioni di gas serra generati dall’agricoltura puntando  su una lavorazione meno frequente e più superficiale del terreno,  garantendo una copertura vegetale dello stesso.

Anche il settore zootecnico è chiamato ad un riscontro fattivo per ridurre metano e protossido di azoto attraverso la scelta corretta delle modalità di alimentazione degli animali, preferendo alimenti ad alta digeribilità come i grassi di origine vegetale e foraggi di qualità. Inoltre anche una gestione attenta dei reflui può ridurre notevolmente le emissioni di metano nell’atmosfera.

A supporto di ciò gioca un ruolo fondamentale l’introduzione di nuove tecnologie di energia rinnovabile come il solare, l’eolico, la geotermica, da parte delle imprese agricole, chiamate a fornire una risposta performante alla crescente esigenza di energia ottimizzando i costi, gli sprechi e riducendo l’inquinamento atmosferico e aumentare i margini di guadagno.

Omnia Energia da circa vent’anni è impegnata in questo obiettivo, attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici “chiavi in mano” con sopralluogo tecnico preliminare e servizio di assistenza post-vendita per accompagnare il cliente nel viaggio verso “un mondo più pulito”.

 

Di Francesca Russo