Le nuove generazioni guardano al futuro: migliaia oggi nelle piazze per il quarto sciopero globale per il clima

Non è sicuramente la prima volta nella storia del mondo che i figli indicano ai padri (e alle madri!) la giusta strada da seguire. Una ragione unica del perché le nuove generazioni stiano recependo e si stiano attivando di più per l’emergenza climatica rispetto alle vecchie generazioni non c’è. Sarà merito dei social? Sarà merito di Greta? Sarà che in ogni epoca sono i più giovani a manifestare per i diritti ed i doveri di tutti? Fatto sta che adolescenti e giovani continuano a scendere in piazza per gridare a gran voce che il pianeta deve essere salvato e che non c’è più molto tempo.

Dalla fine dell’estate 2018, l’adolescente di soli 16 anni, Greta Thunberg ha deciso di scendere in piazza ogni venerdì per manifestare e protestare contro l’indifferenza della politica nei confronti della crisi climatica. Da qui il nome Fridays For Future (Venerdì per il Futuro). Migliaia di altri studenti in tutto il mondo, e quindi anche in Italia, si sono uniti a lei. Oltre alle manifestazioni del Venerdì, sono stati organizzati anche alcuni Scioperi Generali come quelli del 15 Marzo, del 24 Maggio e del 27 Settembre che hanno coinvolto migliaia di giovani. (Clicca qui per conoscere tutte le iniziative a livello mondiale).

Il quarto sciopero generale è indetto per oggi 29 Novembre. La data scelta non è casuale, infatti questa volta, il giorno dello sciopero globale cade in concomitanza con il “black friday”: il giorno più importante per i grandi marchi della Fast Fashion Industry, la seconda industria più inquinante dopo quella petrolifera.

Molte città italiane, tra queste anche Cosenza e Catanzaro, hanno aderito allo Sciopero. Nonostante l’iniziativa parli molte lingue e dialetti diversi l’intento è unico: lanciare un appello ai governi per mantenere l’aumento della temperatura media globale sotto il livello limite di +1.5°C rispetto all’era pre-industriale e proteggere in questo modo il nostro futuro.

Le ondate di caldo, le alluvioni e gli uragani stanno provocando centinaia di vittime e devastando innumerevoli comunità in tutto il mondo. Il cambiamento climatico è già in atto e deve essere fermato. Fortunatamente, l’Unione Europea è ben consapevole di questa urgenza e da Strasburgo è stata dichiarata l’emergenza climatica e ambientale in Europa e nel mondo.

La risoluzione, approvata ieri dal Parlamento Europeo, chiede alla Commissione di garantire che tutte le proposte legislative e di bilancio pertinenti siano pienamente in linea con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi.

L’attenzione politica, quella mediatica ma soprattutto quella dei giovani, e delle persone in generale, in tutto il mondo sembra essere davvero alta. Questo lascia ben sperare per l’attuazione di cambiamenti sostanziali nel nostro modo di vivere e produrre soprattutto in vista della COP25, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà dal 2 al 13 dicembre a Madrid.

Partecipare ad iniziative di sensibilizzazione è sicuramente un buon modo per far sentire la propria voce e prendere parte al cambiamento. Ma è necessario, e non si può più rimandare, mettere in atto cambiamenti quotidiani. Ognuno di noi, nel nostro piccolo, può e deve fare la differenza. Non esiste un pianeta B!

 

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