Gamberetti come base per i pannelli fotovoltaici

Pannelli fotovoltaici sostenibili. Questa è l’invenzione di un gruppo di ricercatori britannici che hanno costruito pannelli fotovoltaici con i gamberetti. A seguito di una lunga ricerca, gli studiosi hanno prodotto celle in grado di convertire la luce in elettricità, utilizzando le molecole che compongono il guscio dei crostacei. In questa scoperta è coinvolta la fisica quantistica e la possibilità di produrre energia dal sole sfruttando le biomasse.

Ma come contribuiscono i gamberetti nella produzione di energia? Partendo dall’utilizzo dei polisaccaridi chitina e chitosano, che abbondano nell’esoscheletro di gamberi e crostacei vari, vengono create delle nanostrutture che poi sono integrate nei moduli fotovoltaici. Attraverso una reazione denominata carbonizzazione idrotermale, che riproduce il naturale processo di formazione del carbone, i ricercatori hanno creato dei punti quantici di carbonio con cui hanno poi ricoperto una fitta rete di nanotubi.

Ma cosa sono i punti quantici? I punti quantici sono strutture cristalline di atomi piccolissime (dai 2 ai 10 nanometri di diametro). Conosciuti anche come “atomi artificiali”, la loro applicazione nella costruzione a basso costo di moduli fotovoltaici è in continua fase di sviluppo. In tal modo, la tecnologia ha permesso di modellare una cella fotovoltaica perfettamente funzionante, in grado di convertire la luce solare in energia elettrica. I gusci dei gamberetti, pertanto, rappresentano un ottimo modo per creare in modo versatile, rapido e semplice delle celle fotovoltaiche, sfruttando materiali prontamente disponibili e sostenibili.

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